Virginia Berninger ,
Interdisciplinary Learning Disabilities Center, dell’Università di Washington,
sostiene che scrivere a mano sia qualcosa di unico e di diverso rispetto a digitare.
Scrivere a mano richiede di eseguire tratti sequenziali e in progressione per costruire e legare le lettere.
Digitare implica la selezione di caratteri interi, premendo un tasto.
La studiosa afferma che le immagini del cervello hanno mostrato che i movimenti sequenziali delle dita attivano regioni massive implicate nel pensiero, nel linguaggio e nella memoria di lavoro ( Berninger, ed. 2011).
Non arrendersi davanti alle difficoltà nelle gestione del gesto ma intervenire con strategie mirate al recupero della mancata abilità o al miglioramento della stessa.
Dott.ssa D. Giammarresi